Auguri a David Lynch

20 gennaio: oggi il visionario regista David Lynch compie 75 anni.

‘Quanto è magico entrare in un teatro e vedere spegnersi le luci. Non so perché. C’è un silenzio profondo, ed ecco che il sipario inizia ad aprirsi.

Forse è rosso. Ed entri in un altro mondo…’

“Il mio film è composto della materia di cui sono fatti gli incubi. Io ho paura di molte cose, ma soprattutto delle bocche e dei denti degli uomini…”

Alcune frasi dell’autore americano, a proposito di Velluto blu, che rivelano quanto la dimensione onirica faccia da padrona durante la creazione. Un’azione esercitata preferibilmente in silenzio, fuori dal ‘mondo rumoroso’, dentro le suggestioni fornite dalla mente durante il sonno.

Alcune curiosità;

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Stanley Kubrick è tra i suoi registi preferiti in assoluto e il suo film preferito del regista è ”Lolita”

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E’ un grandissimo ammiratore di Billy Wilder e i suoi film preferiti sono

”Viale del tramonto”e “L’appartamento”

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Ama Federico Fellini e pur amando tutti i suoi film, predilige ”La strada” e ”Otto e mezzo”

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Grande fan di Hitchcock, “La finestra sul cortile” e ”La donna che visse due volte’‘ sono film che lo fanno impazzire

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Fu uno degli ultimi a far visita a #fellini prima della sua morte.

Altra curiosità, i 2 registi sono nati nello stesso giorno

Il film preferito di #stanleykubrick era #eraserhead

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Uno dei suoi film preferiti è ‘‘Persona” di Bergman

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Il Novecento a Venezia

Sul futuro della pittura de Chirico affermava: «sarà esattamente uguale a quello della poesia, della musica e della filosofia: creare sensazioni sconosciute in passato; spogliare l’arte del comune e dell’accettato, da qualsiasi soggetto a favore di una sintesi estetica». Da questi assunti si muove ‘Il Novecento’ a Palazzo Cavalli Franchetti, mostra prorogata fino al 14 aprile. I temi non sono nuovi per la città lagunare, il Novecento è stato esplorato più volte e rientra nelle collezioni permanenti, come ad esempio a Ca’Pesaro. Eppure qui si racconta in un modo inedito. Tra paesaggi e ritratti, pop art e nature morte, affiora un dialogo tra quegli artisti che ruppero col secolo precedente, portando nuove concezioni e astrazioni sull’arte che oggi conosciamo. La sintesi estetica di de Chirico occupa un’intera stanza, mentre poco più in là ci strizza l’occhio Mao di Andy Wharol. I canoni estetici si mescolano a quelli economici del mercato dell’arte, insieme al colore vivace del pop: la Venere di Botticelli rieditata con una luce completamente diversa, è pronta ad essere moltiplicata. Il sogno e l’utopia di una libertà infinita e distante da ogni regola artistica è ciò che suggerisce Magritte con la sua donna, cui è dedicata la locandina de ‘Il Novecento“.

‘È l’irruzione immediata dell’infinito nel finito‘ come diceva Kant.

Riecheggiano per le sale le parole di Giorgio Morandi, in un’intervista a “The Voice of America “del 1957 «il compito educativo possibile delle arti figurative sia particolarmente nel tempo presente, quello di comunicare le immagini e i sentimenti che il mondo visibile suscita in noi».

D’altronde, già nel Novecento compariva quella necessità attuale di conferire significati più complessi a un unico simbolo o immagine .

“Il bisogno di Astrazione e Simbolismo è un segno caratteristico dell’intensità e rapidità con cui è vissuta la vita oggi” dichiarava Gino Severini,”Spesso succede che una parola, o una frase, servirà a sintetizzare un’azione completa, un’intera psicologia”

Il Novecento

Fino al 14/04/2020

Palazzo Cavalli Franchetti, Venezia 

Luisa Galati

Mediterranima

Agli amanti della pittura calda che racconta di un tempo antico, in un testo che mescola nostalgia e poesia, si svelano i lavori dell’artista siciliano  Lorenzo Chinnici e le parole del poeta milazzese Vincenzo Calì, autore delle raccolte poetiche Vincikalos e Intro.

“La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede”. “La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca”,  sosteneva Leonardo da Vinci, nel suo Trattato della pittura,

Quest’introduzione sembra proprio adatta a descrivere il libro scritto dal poeta siciliano Vincenzo Calì dal suggestivo titolo“Mediterranima”, che richiama la sua terra, comune all’artista Lorenzo Chinnici, intervistato dallo stesso poeta, il quale ritrae paesaggi assolati e fulgenti e figure di lavoratori che ricordano il suo passato. Si tratta di un libro che racconta in versi l’essenza delle opere del maestro Chinnici: la sicilianità, la fatica, l’inquietudine, la forza, l’amore, il ritrarsi in se stesso, la paura di mostrarsi.

Mediterranima, edito da Kimerik, è un viaggio nel profondo della Sicilia e dei  siciliani, ritratti grazie a un connubio tra pittura e scrittura,  che ne racchiude odori, colori, sapori e stati d’animo, pronti ad offrirsi al lettore desideroso di immergersi in un mondo incantato e nelle emozioni che sa suggerire il poeta.